I capelli

Anatomia

Ciclo vitale

Alterazioni dei capelli

Il nostro aspetto è influenzato in gran misura dai nostri capelli. La capigliatura dovrebbe apparire forte e sana in modo da rispecchiare il nostro successo e vitalità e da farci sembrare più giovani. Tenendo questo in considerazione investiamo tempo denaro ed energia per la cura dei capelli e l’acconciatura.

Da un punto di vista biologico i capelli non sono qualcosa di cui abbiamo bisogno. Nonostante ciò, i capelli hanno un ruolo fondamentale nella nostra vita, specialmente da un punto di vista sociale e psicologico, come testimoniato dalla grande attenzione che rivolgiamo alla loro cura.

Com’è fatta la nostra chioma?

I follicoli piliferi della testa iniziano a svilupparsi attorno al terzo mese di gestazione. Nel momento in cui il bambino nasce, una media di 100.000 follicoli capillari si sono sviluppati sul suo scalpo quindi circa 1000 follicoli per centimetro quadrato di cuoio capelluto. La densità dei follicoli diminuisce progressivamente dal momento della nascita, in linea con lo sviluppo del cranio del bambino.

In una persona adulta il numero di follicoli si riduce a 500 follicoli per centimetro quadrato quando si raggiungono i 25 anni di età, tra 150 ed i 250 tra i 30 ed i 50 anni e diminuisce ulteriormente con più s’invecchia.

I follicoli capillari crescono in gruppi casuali per l’intero scalpo. Questi gruppi sono conosciuti come “unità follicolari” e sono composti da 1 a 5 capelli. In media ogni unità follicolare contiene 2-3 capelli.

I lanugo sono un tipo di capelli fini, soffici e lanosi che crescono su tutto il feto umano.

Nella maggior parte dei casi questi vengono rimpiazzati velocemente prima della nascita dai vellus, che sono una “fine peluria” ipopigmentata.

Durante la pubertà, l’aumento degli ormoni androgeni fa si che i fini e corti vellus siano rimpiazzati da capelli terminali in alcune parti del corpo umano. I capelli terminali si trovano non solo sul nostro scalpo ma anche a livello della barba, della narice, delle orecchie, delle ciglia delle sopracciglia, delle ascelle e del pube così come sulle braccia e sulle gambe.

Il capello è formato da due parti: il fusto e la radice.

Anatomia del fusto del capello

• Fusto: è la porzione esterna e visibile del capello, costituita da cellule morte, cheratinizzate.

La Cheratina è la proteina fondamentale del capello, è molto grossa (cioè ad alto peso molecolare) e molto resistente, ed è formata da Carbonio, Azoto, Ossigeno, Idrogeno e Zolfo; come tutte le proteine è una lunga catena di aminoacidi, misura circa 60-100 µm di diametro e può raggiungere anche un di 1 metro di lunghezza.

Il fusto è costituito da tre strati concentrici:

    1.    cuticola (strato esterno)

    2.    corteccia (strato mediano)

    3.    midollo (strato interno)

• Radice: al di sotto del fusto, c'è la parte invisibile chiamata radice, la porzione interna del capello. In questa zona il capello si sviluppa, si nutre e cresce, la parte più profonda della radice è il bulbo, ovvero la parte centrale del follicolo e comprende la matrice germinativa del capello e la papilla dermica, qui si trovano i melanociti che danno colore al capello.

Schema fusto e radice del capello

Papilla dermica

La papilla dermica è una porzione del derma ricca di fibroblasti e di vasi sanguigni. Essa funziona come un centro di segnalazione durante la formazione dei capelli e durante il loro ciclo di vita, fornendo un costante apporto di sangue e nutrimento alla radice.

La papilla dermica del capello contiene anche i  recettori degli ormoni androgeni i quali  giocano un ruolo importante nella crescita dei capelli.

La salute e l’aspetto dei capelli si possono considerare come uno “specchio” delle condizioni generali dell’organismo, e inoltre rappresentano un importante elemento di bellezza e di seduzione, sia per l’uomo che per la donna.

A differenza degli animali che effettuano in determinati periodi dell’anno la muta (caduta di tutti i peli), nell’uomo il processo di ricrescita dei capelli (anagen, catagen e telogen) è continuo, e il ricambio fisiologico risulta impercettibile. Ciò si realizza grazie al fatto che il ciclo di ogni capello è indipendente da quello degli altri: non cadono tutti nello stesso tempo.

In ogni momento, circa il 90% dei nostri capelli è in fase anagen: il centinaio di capelli che perdiamo ogni giorno passa inosservato.

In alcune circostanze patologiche, la percentuale di capelli in fase telogen può aumentare fino al 30%; in tal caso si vedrà la capigliatura perdere rapidamente la sua densità.

Il ciclo capillare varia da un individuo all’altro poiché è influenzato da diversi fattori:

– L’età: nell’infanzia, la percentuale dei capelli in fase anagen è al suo massimo, poi decresce lentamente a partire dalla pubertà.

– L’origine etnica: asiatici, neri e caucasici non hanno lo stesso ciclo pilifero. La fase anagen è ad esempio più lunga delle persone di origine asiatica.

– Il sesso: la fase anagen dura di più nelle donne: ciò spiega perché la loro capigliatura è più lunga.

– Gli ormoni maschili (androgeni): hanno un forte influsso sul ciclo del capello, che possono accelerare eccessivamente. Il follicolo pilifero arriva quindi più velocemente al termine della sua capacità produttiva e il capello muore definitivamente.

– La stagione: i capelli in fase telogen sono più numerosi in primavera e in autunno. è quindi normale vedere più capelli che cadono in questo periodo.

– L’alimentazione: alcune carenze possono accorciare o anche interrompere la fase di crescita dei capelli. Proteine, vitamine, minerali e acidi grassi sono indispensabili per la buona salute dei capelli.

 

 

I capelli sono soggetti a un ciclo di vita la cui durata può andare dai 2 ai 6 anni, per un totale di circa 25 cicli nell’intera vita dell’individuo, alla fine di ogni ciclo il capello cade e viene sostituito da uno nuovo.

 

Il ciclo di vita del capello è costituito da 3 fasi: anagen, catagen e telogen.

FASE ANAGEN (fase di crescita): è la fase di crescita vera e propria, caratterizzata da una intensa attività di produzione cellulare a livello del bulbo, con formazione di cheratine e melanine, dura in media dai 2 ai 4 anni per l’uomo e tra i 4 e i 6 per la donna, circa 85% dei capelli è normalmente in questa fase.

Questa è la fase in cui si sviluppa il fusto, con una crescita media di circa 1 cm al mese.

 

FASE CATAGEN (fase di riposo): è la fase di regressione, corrisponde a un arresto della crescita e a un’involuzione del bulbo.

Il follicolo si inattiva, si ritrae verso la superficie e interrompe la cheratogenesi, questa fase dura dalle 2 alle 3 settimane. Solo l’1% dei capelli è in questa fase.

 

FASE TELOGEN (fase di caduta): è la fase che porta il capello a cadere.

Il capello caduto sarà progressivamente sostituito da un nuovo capello. Alla fine della fase di riposo il capello può coesistere per un breve periodo con un nuovo capello nascente. Questa fase dura 2/3 mesi e interessa circa il 15% dei capelli.

 

Spesso fonte di preoccupazione, la caduta dei capelli è più frequente negli uomini ma interessa anche le donne. Può presentarsi in diverse forme ed essere causata da numerosi fattori. Un trattamento precoce è essenziale per trattarla efficacemente.

I capelli si rinnovano sempre ed è assolutamente normale vederne cadere un piccolo numero ogni giorno, soprattutto in primavera e in autunno. In base all’età, è naturale anche vedere la capigliatura sfoltirsi: progressivamente, i nuovi capelli diventano sempre più fini.

La caduta dei capelli diventa un problema quando va oltre un certo numero di capelli persi al giorno. A lungo termine, si può notare, come conseguenza, un diradamento o la scomparsa dei capelli, che implicano un danno estetico difficile da vivere.

Per approfondire l'argomento, abbiamo suddiviso l'alopecia in quattro diverse tipologie:

  • Alopecia Androgenetica

    La causa più frequente della caduta di capelli è l’alopecia androgenetica (AGA), cioè la forma di calvizie di origine genetica e ormonale. Più frequente negli uomini, si manifesta dapprima con il diradamento nella zona frontale e temporale. In crescita costante anche nell’universo femminile in cui si osserva un diradamento dei capelli nella parte alta del cranio.

    L’alopecia androgenetica è causata da una sensibilità accentuata dei follicoli piliferi agli androgeni. Questi ormoni maschili inducono un’accelerazione del ciclo di vita del capello che indebolisce poco a poco i follicoli piliferi. Questi ultimi interrompono progressivamente l’attività di produzione dei capelli diradando la chioma di giorno in giorno.

     

    Nell’uomo possiamo distinguere:

    • Calvizie ad evoluzione lenta

    È la forma più comune di calvizie; ha inizio verso i 28-35 anni e progredisce lentamente nei decenni successivi senza mai rendere totalmente calvi coloro che ne sono colpiti.

    • Calvizie precoce

    Ha inizio intorno ai 18 anni, provoca una stempiatura incipiente già a 20 anni, si aggrava con il diradamento del vertice della testa intorno ai 22-23-anni e diventa grave e diffusa a 28-30 anni. La causa di una evoluzione così rapida (non improvvisa come nel caso dell’alopecia areata) è la predisposizione genetica e familiare (alopecia androgenetica), ma fattori emotivi come l’ansia e lo stress, possono contribuire ad accelerare notevolmente il processo. Tra le con-cause di calvizie precoce vanno incluse la seborrea e la forfora. Tra i sintomi, invece, il prurito alla testa e sentire male al cuoio capelluto.

    La scala Hamilton-Norwood è uno strumento classificatorio che i tricologi usano per misurare il grado di evoluzione della calvizie maschile o MAGA (Male AndroGenetic Alopecia).

     

    • Calvizie femminile

    nelle donne la calvizie inizia a manifestarsi generalmente intorno ai 35 anni e, a differenza di quella maschile, si manifesta con un diradamento dei capelli lento e progressivo distribuito su tutto lo scalpo; questo tipo di evoluzione configura un caso di alopecia androgenetica femminile (calvizie femminile).

    La scala Ludwig è lo strumento di classificazione utilizzato dai tricologi per misurare il livello di calvizie femminile.

     

    Possibili cause di AGA

    Accanto a cause vascolari e/o ambientali, oggigiorno è acclarato che lo sviluppo della calvizie o alopecia androgenetica sia dovuto ad una predisposizione genetica.

    La miniaturizzazione del bulbo avviene per effetto della trasformazione del testosterone nel suo metabolita più attivo, il diidrotestosterone (DHT). La miniaturizzazione del bulbo porta alla produzione di un capello sempre più sottile e fragile fino all’atrofia definitiva del follicolo e la perdita irreversibile del capello. L'enzima 5α reduttasi (nelle sue forme chimiche di tipo I e II) opera la trasformazione del testosterone in diidrotestosterone nel nucleo delle cellule della papilla dermica e delle guaine epiteliali esterne. Esso è un metabolita biologicamente attivo dell'ormone testosterone.

    Il DHT oltre a promuovere la crescita del pelo corporeo e della barba, può influenzare negativamente la prostata e anche i capelli. Il DHT è prodotto dai maschi già nell'utero materno ed è responsabile della formazione dei caratteri del genere maschile. Il DHT contribuisce attivamente anche ad altre caratteristiche generalmente attribuite agli uomini, incluse la crescita dei peli e la profondità della voce. E’ inoltre responsabile dell’incremento della produzione del sebo che talvolta conduce all’ alopecia seborroica.

    La trasmissione ereditaria dell’ AGA è ovviamente molto complessa. È stato dimostrato che la maggior parte dei geni coinvolti risiedono sul cromosoma X. Ossia quello che la madre trasmette al figlio maschio, o che madre e padre trasmettono alla figlia femmina. L'ereditarietà verso un figlio maschio è maggiore secondo il cromosoma X che la madre ha ereditato dal padre, così la maggiore trasmissione avviene dal nonno materno al proprio nipote anziché da padre a figlio.

    Inibire l’azione dell’enzima 5α reduttasi con farmaci come la finasteride può ritardare la progressione dell’ AGA ma al contempo potrebbe determinare l’insorgenza di effetti collaterali dovuti alla mancata attività organica del DHT.

    Inoltre la calvizie è influenzata anche da cause secondarie quali forfora, seborrea, infiammazione del cuoio capelluto. Spesso trattare in modo specifico e mirato le cause secondarie attraverso trattamenti ad azione igienizzante e dermopurificante è sufficiente a ristabilire l’equilibrio del ciclo dei capelli, ritardandone la caduta, in altri casi è comunque uno strumento complementare all’utilizzo di farmaci anti-calvizie.

     

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  • Alopecia Areata

    L'alopecia areata è un’alterazione che determina la caduta dei capelli in aree definite del cuoio capelluto e crhe può comportare anche la caduta di ciglia, sopracciglia, barba o peli in altre parti del corpo.

    Non c’è alcuna conseguenza sulla salute fisica (solo le unghie, in qualche caso, possono presentare delle alterazioni), ma determina spesso effetti sulla sfera psicologica: può portare a problemi di autostima, a forme di ansia e depressione.


    I TIPI di alopecia areata (AA)

    L’alopecia areata colpisce il 2% circa della popolazione, di entrambi i sessi, di tutte le fasce d’età e di tutti i gruppi etnici. Spesso inizia già durante l’infanzia. In base all’estensione si definisce:

    • alopecia areata a chiazze, caratterizzata dalla presenza di alcune zone rotondeggianti prive di capelli o peli;

    • alopecia areata totale, quando la perdita dei capelli si manifesta in tutto il cuoio capelluto e spesso coinvolge anche sopracciglia e ciglia;

     • alopecia areata universale, quando cadono tutti i capelli e i peli del corpo.

     

    Il decorso: può essere drammatico e improvviso. La perdita massiva dei capelli e dei peli si verifica in pochi giorni o può protrarsi nel tempo, intercalando ricrescita e caduta dei capelli, con un’imprevedibilità frustrante per il paziente. Anche nelle forme più gravi di alopecia areata, i follicoli rimangono vitali ma inattivi, in uno stato di quiescenza.

     

    Le cause: purtroppo sono ancora sconosciute. L’ipotesi più accreditata riguarda un’alterazione del sistema immunitario: come se l’organismo non riconoscesse più l’apparato pilifero, producendo anticorpi contro i follicoli, di cui viene bloccata l’attività. I ricercatori sospettano che una particolare combinazione di geni possa predisporre all’alopecia areata. L’ereditarietà ha un ruolo importante, infatti nelle stesso nucleo familiare possono essere affette più persone da alopecia areata. Nelle persone già predisposte geneticamente, poi, possono esserci diversi eventi ( forte stress, infezione batterica ecc) a scatenare la patologia.

    Individuare le manifestazioni dell’alopecia areata non è difficile: già la presenza di zone “a chiazze” sul nostro cuoio capelluto può condurci a pensare che ne siamo affetti.

     

    Sottoporsi ad un check up specialistico può consentire a tutti coloro che presentano Alopecia areata di individuare:

    stato attuale dell’alopecia

    evoluzione (progressione o regressione) attraverso il pull test e test del capello al microscopio

    trattamento tricologico associato alla Laser terapia con Trycostim disponibile presso il centro Tricholos

     

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  • Alopecia Seborroica

    L'alopecia seborroica è un tipo di alopecia precoce, che si manifesta nei giovani intorno ai 20 anni. Si inizia con problemi di stempiatura, che progredisce man mano arrivando alla regione frontale e superiore del capo. La seborrea, ovvero la produzione di sebo in eccesso ad opera delle ghiandole sebacee, risulta essere un fattore importante nel produrre il diradamento dei capelli. Il nome di alopecia seborroica si deve proprio all’importanza assunta dall’ipersecrezione sebacea nel provocare o velocizzare la caduta dei capelli.

     

    Quali sono i sintomi da non sottovalutare?

     • Prurito alla testa provocato dall'eccesso di sebo: è un prurito generalizzato

     • Indolenzimento del cuoio capelluto (Tricodinia)

     • Desquamazione con la comparsa di forfora grassa

     • Graduale assottigliamento e diradamento dei capelli

     

    Le ipotesi più accreditate dell’eccessiva produzione di sebo sono due:

     • scompensi ormonali del nostro organismo

     • intensa attività dell’enzima 5-alfa-reduttasi che converte il testosterone in diidrotestosterone DHT, il metabolita responsabile dell’aumento della produzione del sebo.

    La stretta relazione che c’è fra alopecia seborroica e alopecia androgenetica si deve al fatto che il sistema enzimatico 5-alfa-reduttasi che produce il diidrotestosterone (DHT) è in gran misura responsabile anche della miniaturizzazione dei capelli che precede la caduta definitiva. Potremmo quindi dire che 5-alfa reduttasi è una causa comune sia della caduta dei capelli che della seborrea.

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  • Alopecia a chiazze

    Alcune malattie o infezioni della pelle (lichen planus, lupus, ecc.) e le cicatrici causate da traumi o ustioni possono provocare la distruzione dei follicoli piliferi delle zone colpite, che si presentano quindi totalmente prive di capelli. È importante distinguere rapidamente tra queste due origini: le malattie infiammatorie (lichen planus e lupus) possono causare la caduta irreversibile dei capelli, se diagnosticate troppo tardi.

    Anche le tigne, infezioni micotiche del cuoio capelluto, producono un’alopecia a placche. Sono particolarmente frequenti nei bambini. Solo a volte, dopo la guarigione si osserva una ricrescita dei capelli.

     

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Capelli e nutrizione

Sono frequenti, anche perché di moda e di facile accesso, le diete sbilanciate, che portano a carenze nutrizionali qualitative piuttosto che quantitative. Fretta, stress, solitudine, mancanza di tempo, mode, esigenze estetiche di tendenza,  possono essere causa di un’alimentazione sbilanciata. Se si associa a tutto questo  uno stile di vita ...

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La caduta dei capelli nelle donne

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I capelli sono uno degli strumenti di seduzione delle donne. Ricci, lisci, corti o lunghi, sono espressione del nostro stile individuale e della nostra personalità. Come tali, sono strettamente collegati anche al nostro benessere psicofisico.

Tuttavia, sempre più spesso, si osservano donne afflitte da una notevole perdita di capelli che genera ...

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